Andare avanti, essere "master"

La parola "master" è chiaramente di origine inglese dove ha svariati significati.
Tra di essi c'è quello di "colui che conosce approfonditamente, padroneggia una determinata materia"; in pratica "un maestro".

Nel gergo sportivo e in particolare nella nostra disciplina -il judo- con la parola "master" si individuano i praticanti con più di 35 anni.

(si utilizzano delle lettere per distinguere le varie fasce d'età: con la A: da 36 a 40 anni; B: da 41 a 45; C: da 46 a 50; D: da 51 a 55 e infine E: oltre i 55 anni)

Si tratta in questo caso di classi di judoka che competono tra loro nel combattimento o nella esecuzione delle forme.

Per noi dell'associazione Amici della Polizia, la pratica del judo è legata principalmente all'agonismo qualunque sia l'età dei nostri praticanti ma "judo" non vuol dire solo agonismo: il judo è difesa personale, è studio delle tecniche e dei suoi principi, è benessere fisico e mentale.

Da alcuni anni (soprattutto grazie alla pratica della difesa personale che ha consentito a molte persone di frequentare il nostro dojo e conoscere da vicino le nostre arti marziali), abbiamo deciso di avviare un corso rivolto ai più grandi (per una volta al centro della scena al posto dei "bambini").

Ogni judoka ha esigenze e obiettivi specifici e -nonostante la struttura delle lezioni resti molto simile- i vari aspetti del judo vengono approfonditi in modo diverso rispetto a chi è più giovane: i più giovani praticheranno maggiormente il judo come un gioco, le classi giovanili si cimenteranno principalmente nel combattimento e gli allievi "master" approfondiranno maggiormente lo studio delle tecniche e delle forme (kata).

Ed è proprio pensando ai kata che - con un pizzico di impegno - siamo sicuri che anche i "master" potranno nel corso di questo nuovo anno sportivo cimentarsi in qualche competizione.

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